BARI – Tre ore di tensione, nel cuore del pomeriggio di una domenica caldissima: quel fumo denso fuoriuscito dalla centrale termoelettrica Enel al quartiere Stanic di Bari ha fatto temere per la salute pubblica, ma il pericolo – a detta degli organi tecnici a cominciare dall’Arpa Puglia – pare scongiurato e non ci sono stati feriti. Un incendio divampato probabilmente per il surriscaldamento dei cavi elettrici o, in subordine, per un ancora inspiegabile corto circuito ad uno dei quadri elettrici del Gruppo 2 della centrale. L’impianto non era in attività, e questo è stato un particolare decisivo. La centrale funziona più o meno un mese all’anno, quando deve stabilizzare la rete in presenza altrove di guasti oppure deve surrogare altri impianti in manutenzione. Ora ci vorranno parecchie settimane per ripristinare tutto come prima. Continua a leggere