ROMA – Meno cibo e più caro per colpa dei cambiamenti del clima, nonostante il taglio di CO2. Riso, grano e cereali, ma anche altre colture alla base della stragrande maggioranza delle diete nel mondo, soprattutto per i poveri, rischiano un forte taglio a causa di alluvioni, esondazioni di fiumi e aumento delle temperature provocati dai cambiamenti climatici. Con una minore produzione ci sarebbe un aumento del prezzo stimato fra il 20 e il 40% per questi prodotti, mentre la frutta potrebbe costare il 30% in più entro il 2050. E’ quanto emerge da una ricerca pubblicata sulla rivista Climatic Change secondo cui questo avrebbe anche costi rilevanti per il welfare globale, pari a 280 miliardi di dollari l’anno. Continua a leggere