ROMA – “Si è concluso oggi il rimpatrio” negli Usa “di materiali nucleari sensibili di origine americana, che erano custoditi in appositi siti” in Italia “per attività di ricerca e di sperimentazione”. Lo comunica Sogin.
La spedizione – spiega la società di Stato incaricata della bonifica ambientale dei siti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi – è avvenuta “in ossequio agli impegni presi dall’Italia in occasione del Vertice sulla Sicurezza Nucleare a Seoul nel marzo 2012” e “si inquadra nell’Accordo internazionale tra Usa ed Euratom sull’utilizzo dell’energia nucleare a scopi pacifici”.
MINISTRO RIFERIRA’ GIOVEDì – Il Ministro dell’ambiente, Andrea Orlando, risponderà giovedì, 1 agosto, nella Commissione ambiente della Camera, alle domande sul trasferimento di materiale avvenuto nottetempo dal centro della Trisaia di Rotondella (Matera). Lo ha annunciato l’on. Cosimo Latronico, che è capogruppo del Pdl proprio nella Commissione ambiente della Camera. Al Ministro Latronico chiederà “innanzitutto conferma delle indiscrezioni di stampa, e soprattutto quali siano gli standard di sicurezza adottati nel prelievo e nel trasporto del materiale; quali autorità di governo abbiano valutato ed autorizzato la complessa operazione ed, infine, quale sia lo stato di realizzazione del programma di delocalizzazione dell’uranio irraggiato a suo tempo importato e del materiale radioattivo messo in sicurezza e attualmente custodito nel centro di Rotondella”.
Intanto, il senatore Vito Petrocelli (Movimento 5 Stelle) ha definito “preoccupante il silenzio delle istituzioni sulle nostre denunce e le richieste di trasparenza”. Petrocelli ha chioesto che i Ministri della Difesa e dell’Interno riferiscano all’aula di Montecitorio “ma a questo punto, vista la superficialità con la quale si è gestita questa delicata operazione, e il rischio che è stato fatto correre alle popolazioni del territorio – ha aggiunto – chiediamo che anche il primo ministro Enrico Letta intervenga pubblicamente su questa grave questione. Anche per spiegare il ruolo avuto dall’aeroporto militare di Gioia Del Colle, se al suo interno esiste un centro che può stoccare materiale radioattivo o se il dilettantismo con il quale è stata gestita questa operazione non abbia anche consentito il trasporto aereo di scorie nucleari. Permettendo sui cieli italiani il transito di una mina radioattiva vagante e contro ogni principio di precauzione e di sicurezza. Bisogna arrivare a scoprire cosa è accaduto e le relative responsabilità tecniche e politiche, al fine di applicare il corretto principio che la gente ha diritto ad essere informata e tutelata e che chi ha sbagliato deve pagare, sperando che questa volta, a differenza del caso Shalabayeva – ha concluso il senatore lucano – paghi anche il ministro responsabile e non il dirigente sacrificale di turno”.