di FRANCO GIULIANO
BARI – «Cerca il mostro», fotografalo e denuncialo alla Gazzetta. Il «mostro» di cui parliamo sono gli scempi ai danni del nostro patrimonio paesaggistico e naturale, le colate di cemento che deturpano il paesaggio: dalle case abusive costruite a ridosso delle coste o addirittura sulle dune (aree demaniali), alle singole costruzioni prive di autorizzazioni che offendono la bellezza di una regione ricca di masserie, castelli, cattedrali e muretti a secco. Patrimonio che dopo essere stato trascurato nei decenni durante i quali si puntava sulla grande industria (vedi Taranto, Manfredonia e Brindisi), si vorrebbe ora recuperare per accrescere il valore del nostro turismo.«Cerca il mostro» è la campagna della Gazzetta che mira attraverso il contributo dei Lettori a disegnare una mappa degli scempi nascosti, quelli che solo apparentemente sembrano minori rispetto agli «ecomostri» (come il più famoso Punta Perotti di Bari, che è stato per anni il simbolo della mobilitazione ambientalista), ma non meno devastanti, perché tutti insieme rappresentano la vera cartolina illustrata di questa regione che spesso dimentica (in buona o in cattiva fede) di applicare la legge, rendendo così tutti un po’ più sordi ed assuefatti al degrado e alla illegalità. Continua a leggere→