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di TOMMASO FORTE L’amianto c’è. È intorno a noi, si occulta in cavi elettrici, controsoffitti, isolanti per caldaie, in alcuni elettrodomestici (asciugacapelli, forni e stufe, ferri da stiro), nelle prese elettriche. Dopo il decreto legge 257/92 in cui viene vietata ogni produzione, l’amianto, però, è rimasto in ogni dove. Anche in luoghi a contatto con il corpo umano e la nostra vita familiare. E i dati del Centro operativo regionale dell’Università, in terra di Bari, sui casi di mesotelioma maligno sono allarmanti. Nella sola Bari, si registrano 230 casi. Un dato minaccioso. Non tutti, però, sanno riconoscere l’amianto. La vera emergenza è negli agglomerati urbani, in cui l’impasto cementizio con presenza della fibra killer è stato usato con dovizia. I grandi centri, quindi, sono un potenziale rischio per la salute pubblica, specie se non monitorati come per legge. E l’amianto non è solo quello che si vede nelle aree industriali. Continua a leggere |