ROMA – In Italia ci sono 1.142 stabilimenti a rischio di ‘incidente rilevante’ (Rir), tipo ”Seveso”, di cui oltre il 50% in sole quattro regioni del nord Italia: Lombardia (25%), Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte. Questa la mappa delle industrie pericolose nel nostro Paese contenuta nel rapporto realizzato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e dal ministero dell’Ambiente, da oggi online sul sito dell’Ispra. Continua a leggere
Archivio mensile:Luglio 2013
Italia rifiuti free
Al Presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta
Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Andrea Orlando
Al Ministro dell’economia e delle finanze Fabrizio Saccomanni
Chi produce meno rifiuti deve essere premiato. La nuova tassazione a carico delle famiglie e delle aziende deve essere equa e premiare i comportamenti virtuosi. La nuova tassa sui rifiuti, la Tares, rischia invece di aggravare ulteriormente il peso fiscale sugli italiani. È un’ingiustizia. Il Governo deve rivedere il nuovo tributo sui rifiuti, che deve rispettare il principio europeo “chi inquina paga” e deve essere calcolato solo sulla effettiva produzione di rifiuti indifferenziati, permettendo alle utenze più virtuose di pagare meno.
Amianto killer, sono 230 solo nel Barese gli ammalati per le fibre
RISORSE CORRELATE
di TOMMASO FORTE L’amianto c’è. È intorno a noi, si occulta in cavi elettrici, controsoffitti, isolanti per caldaie, in alcuni elettrodomestici (asciugacapelli, forni e stufe, ferri da stiro), nelle prese elettriche. Dopo il decreto legge 257/92 in cui viene vietata ogni produzione, l’amianto, però, è rimasto in ogni dove. Anche in luoghi a contatto con il corpo umano e la nostra vita familiare. E i dati del Centro operativo regionale dell’Università, in terra di Bari, sui casi di mesotelioma maligno sono allarmanti. Nella sola Bari, si registrano 230 casi. Un dato minaccioso. Non tutti, però, sanno riconoscere l’amianto. La vera emergenza è negli agglomerati urbani, in cui l’impasto cementizio con presenza della fibra killer è stato usato con dovizia. I grandi centri, quindi, sono un potenziale rischio per la salute pubblica, specie se non monitorati come per legge. E l’amianto non è solo quello che si vede nelle aree industriali. Continua a leggere |