BARI – «Cerca il mostro», fotografalo e denuncialo alla Gazzetta. Il «mostro» di cui parliamo sono gli scempi ai danni del nostro patrimonio paesaggistico e naturale, le colate di cemento che deturpano il paesaggio: dalle case abusive costruite a ridosso delle coste o addirittura sulle dune (aree demaniali), alle singole costruzioni prive di autorizzazioni che offendono la bellezza di una regione ricca di masserie, castelli, cattedrali e muretti a secco. Patrimonio che dopo essere stato trascurato nei decenni durante i quali si puntava sulla grande industria (vedi Taranto, Manfredonia e Brindisi), si vorrebbe ora recuperare per accrescere il valore del nostro turismo.«Cerca il mostro» è la campagna della Gazzetta che mira attraverso il contributo dei Lettori a disegnare una mappa degli scempi nascosti, quelli che solo apparentemente sembrano minori rispetto agli «ecomostri» (come il più famoso Punta Perotti di Bari, che è stato per anni il simbolo della mobilitazione ambientalista), ma non meno devastanti, perché tutti insieme rappresentano la vera cartolina illustrata di questa regione che spesso dimentica (in buona o in cattiva fede) di applicare la legge, rendendo così tutti un po’ più sordi ed assuefatti al degrado e alla illegalità.
Il primo esempio di questa campagna di denuncia sono queste due foto: (quella in alto, a destra) riguarda un rudere, ormai abbandonato da anni che si trova a pochi metri dal mare, in località Villanova, in territorio di Ostuni, una delle «perle turistiche» di questa terra baciata dal sole tutto l’anno e bagnata da un mare senza eguali. Eppure in questa scenografia da fare invidia alle più esotiche regioni del mondo, svettano fatiscenti costruzioni abbandonate dalla incuria e dalla mala politica che spesso trova alibi nella difficile burocrazia, o qualche volta nella paura di ritorsioni. Nel primo caso (nella foto a sinistra) quel manufatto è lí da un oltre un decennio, nell’incuria e nel degrado. Il sindaco di Ostuni spiega che si tratta di un immobile di proprietà di una società che dopo i primi lavori non a norma ha abbandonato l’affare e anche il cantiere. In questi giorni il Comune «sta verificando – dice il sindaco Domenico Tanzarella – la possibilità di ripristino dello stato dei luoghi, di riportarlo cioè alla dimensione e forma originale, e il calcolo delle somme per una eventuale sanatoria dei canoni per l’occupazione delle aree demaniali: circa 30mila euro che i proprietari devono versare al Comune.
«Abbiamo già convocato una conferenza di servizi anche con la Capitaneria di Porto per definire questa vicenda. Se non avremo risposte decideremo la demolizione». Quanti anni per arrivare a questa decisione? «Entro due, tre mesi contiamo di risolverla», giura il sindaco.
Poco lontano da questa costruzione fatiscente un altro mostro di cemento, un altro simbolo dell’abusivismo tra Bari e Brindisi. Un enorme scheletro di quattromila metri cubi di cemento, alto tre piani, a pochi metri dal mare che sarebbe dovuto diventare un albergo con vista mozzafiato. Un fantasma in calcestruzzo che svetta immobile sulla costa dagli anni 80, nonostante una decina di sentenze tra Tar e Consiglio di Stato, l’ultima delle quali ha confermato la decisione del Comune (nel 2003) di abbattere l’immobile che è completamente abusivo. Eppure il mostro sta ancora lì a deturpare un paesaggio da cartolina. Per procedere alla demolizione il Comune ha chiesto aiuto alla Regione Puglia. Ieri l’assessore regionale Angela Barbanente ha assicurato «che la giunta sta per deliberare le somme necessarie per l’abbattimento».
Due foto, due storie. Quante foto come queste non sono mai state raccontate? Ecco dunque che la Gazzetta con questa iniziativa «Cerca il mostro» vuole realizzare, grazie all’aiuto dei Lettori una mappa sugli abusi che deturpano le nostre coste. Inviateci le vostre foto-testimonianza corredate da un piccolo testo che possa aiutarci ad individuare il sito, e inviatele a: redazione.internet@gazzettamezzogiorno.it, annotando nell’oggetto della mail il nostro titolo: Cerca il mostro. Buona caccia a tutti.
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/cerca-il-mostro-di-puglia-e-mostralo-alla-gazzetta-no639246