In crescita i fenomeni d’illegalità ai danni delle coste e del mare italiano. Un segnale preoccupante della recrudescenza delle attività illecite in un periodo di crisi economica.
Sotto la lente d’ingrandimento del dossier Mare Monstrum 2013: le mega lottizzazioni abusive che violentano le coste del Salento, della Sicilia e dell’Abruzzo, le migliaia di ville che continuano a sorgere a Ischia, sul litorale Domizio Flegreo, ma anche sulla costa cilentana e su quella amalfitana in Campania, la miriade di lidi che colonizza le coste del Lazio e tanto altro ancora. Pesca di frodo, violazioni al codice di navigazione e alle norme sulla nautica da diporto, depuratori difettosi, scarichi fognari e inquinamento da idrocarburi. <<approfondisci>>
La top five di Mare Monstrum 2013
I cinque ecomostri, casi di cemento illegale su cui pesa, ignorato da decenni, l’ordine di abbattimento. Casi che Legambiente denuncia da sempre e di cui chiede alle istituzioni, Comuni in testa, l’abbattimento per via preferenziale. In virtù della loro storia e del loro impatto sul territorio rappresentano bene ciò che deve essere finalmente cancellato dalle coste italiane. Sono gli scheletri di Pizzo Sella a Palermo, delle 35 ville nell’area archeologica di capo Colonna a Crotone, dell’albergo sulla scogliera di Alimuri a Vico Equense, del villaggio di Torre Mileto a Lesina in provincia di Foggia. A cui si aggiungono gli otto scheletri che ancora campeggiano sulla collina a Quarto Caldo nel Parco nazionale del Circeo.