Roberto Mancini: è morto il poliziotto che ha combattuto le ecomafie. Per lui funerali solenni …

Roberto Mancini è morto a 53 anni dopo una battaglia lunga 12 anni. Ha combattuto fino alla fine, “come un leone”, dicono gli amici, ma non ce l’ha fatta. Il poliziotto che con le sue indagini ha anticipato di 15 anni ciò che poi è stato il disastro della Terra dei Fuochi è morto all’ospedale di Perugia, “Meritava di più”, ha detto la moglie in un’intervista a Repubblica.

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo ha definito, in un messaggio alla famiglia, “un servitore delle istituzioni che si è prodigato nell’attività investigativa per l’individuazione, su alcune aree della Campania, dei siti inquinati dai rifiuti tossici illecitamente smaltiti”. Roberto Mancini, 54 anni, sostituto commissario della polizia di stato (in congedo), è morto questa mattina all’ospedale di Perugia. Era conosciuto perchè aveva fatto dalla lotta all’ecomafie una delle sue principali ragioni di vita. Un male terribile che lo ha minato nel corpo per lunghi undici anni.

Per il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, Mancini “ha sacrificato la vita” inseguendo i flussi dei traffici illeciti di rifiuti, il cui terminale è stato più volte la Campania, e proprio quell’angolo della regione, a ridosso delle province di Napoli e Caserta, che qualche anno dopo verrà ribattezzata tristemente come la “terra dei fuochi”.

Un traffico sul quale hanno lucrato per anni, come Mancini aveva fatto emergere con le sue indagini, camorra e colletti bianchi, faccendieri senza scrupoli e imprenditori disonesti. Le sue informative, anche ad anni di distanza, sono risultate utili per sostenere le accuse nei primi processi per disastro ambientale.

Dal 1997 al 2001 Mancini è stato impegnato come consulente per la Commissione rifiuti della Camera dei deputati. Un servizio reso per anni, su un fronte rischioso, come ha evidenziato il presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, assicurando che la Camera saprà essere vicina come è giusto alla sua famiglia”.

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Ispezioni dopo ispezioni, verifiche dopo verifiche su luoghi contaminati, anche in Campania, fino a quando Mancini non si è ammalato. Per questo aveva chiesto il riconoscimento della ‘causa di servizio’. Una richiesta inoltrata poi alla Camera dei Deputati per avere un giusto risarcimento che è sostenuta anche con una petizione con tantissime firme che è stata consegnata proprio pochi giorni fa.
Cordoglio alla famiglia di Mancini è stata espressa da diversi esponenti del mondo politico. Il M5S ha chiesto che siano celebrati i funerali di Stato: un “dovuto omaggio e saluto ad uno dei migliori investigatori dei recenti anni”, a quel poliziotto “che ha scoperto la Terra dei Fuochi è stato ucciso dallo stesso male che ha cercato di combattere”. (L’Huffington Post)