di GIOVANNI SECLI’, forum ambiente e salute (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Il refrain ascoltato dai salentini xylettati è stato sempre l’eco di una campana a morto per i nostri ulivi, suonata da esperti e dirigenti regionali: «Non esiste cura al mondo per debellare il batterio Xylella»; pertanto rassegnarsi a convivere e a subire. Ma questo non vale in parte per tutti i batteri, solo contrastati negli effetti dai farmaci, ma con la prospettiva di rafforzare la resistenza dei primi e indebolire le risposte dell’org anismo? Tale convivenza, nostra e degli ulivi, con il batterio è resa meno critica grazie alle ricerche e sperimentazioni in atto, alcune avanzate e promettenti, ma di cui stranamente finora si è taciuto, da parte di chi ha solo cantato il de profundis per gli ulivi. Continua a leggere